Blessed Virgin, la controversa figura della monaca Benedetta Carlini

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Nel corso dell’estate il regista olandese Paul Verhoeven proseguirà in Toscana le riprese del suo ultimo film, iniziato nel 2017; si tratta di Blessed Virgin, dedicato alla controversa figura della mistica Benedetta Carlini, vissuta all’epoca della Controriforma.

Benedetta Carlini nacque nel 1591 a Vellano –  sulle colline sopra Pescia, nel cuore della Valdinievole – da una famiglia della classe media, che fu in grado di collocarla  in un convento appartato e tranquillo, quello pesciatino della Madre di Dio, dove entrò a soli nove anni. Apprezzata dalle consorelle, nel 1619  fu fatta badessa. In seguito avrebbe avuto una serie di inquietanti visioni in cui alcuni uomini cercavano di ucciderla. Le comparvero anche dolorose piaghe sul corpo, vere e proprie stigmate, che i medici ritennero reali; sempre più intenso divenne il suo rapporto con Gesù che le raccomandava la purezza e le proibiva molti cibi fra cui  carne, latte, uova. Le aveva addirittura assegnato un angelo custode in grado di premiarla o di punirla secondo i suoi comportamenti. Temendo che venisse molestata da entità demoniache, fu consigliato alla consorella Bartolomea Crivelli di vivere insieme a lei,  nella sua cella. Le visioni più terribili sarebbero terminate ma la badessa raccontava di percepire ancora presenze soprannaturali, in stati fra il sonno e la veglia, mentre Gesù l’avrebbe spinta a celebrare un vero e proprio matrimonio. Intanto si diffondevano voci fuori dal monastero e Benedetta cominciava a essere ritenuta santa.                                                                                                                                                         Le autorità ecclesiastiche decisero allora di censurare le sue visioni mistiche, potenzialmente pericolose per la dottrina perché potevano essere considerate come segni di una spiritualità indipendente, se non addirittura eretica. Guardie pontificie le facevano visita varie volte al giorno, ma la badessa non fu mai interrogata ufficialmente fino a quando non si venne a conoscenza che con Bartolomea si era creato un rapporto d’amore. Fu proprio Bartolomea a confessare che, durante gli amplessi, entrambe avrebbero provato le esperienze mistiche descritte, di cui la sessualità era parte integrante.                                                                                                                                           La religiosa fu dunque privata del suo incarico di badessa e successivamente tenuta sotto sorveglianza, in una sorta di prigonia, per i restanti trentacinque anni della sua vita. Morì a Pescia nel 1661, mentre suor Bartolomea era deceduta l’anno precedente. 

Principale fonte sulla sua vita è il testo di Judith C. Brown: Immodest Acts – The life of a lesbian nun in Renaissance Italy (Atti impuri, nell’edizione italiana) che ha dato origine a un’ampia discussione sulla sessualità femminile e sul misticismo. Secondo la studiosa infatti diedero più scandalo la libertà di pensiero, l’autonomia di giudizio,l’anticonformismo delle scelte di Benedetta che non il suo orientamento omosessuale;  in ogni caso, un certo tipo di esplicite dichiarazioni all’epoca (e non solo allora…) erano sufficienti per una condanna. La vicenda ha superato i confini del tempo e ha varcato l’oceano, catturando l’attenzione anche di una scrittrice canadese, Rosemary Rowe, che ha dedicato un testo teatrale alla badessa toscana.                                                

Verhoeven non è nuovo agli argomenti scabrosi: è infatti il regista di Basic Instinct e di  Elle,  che questa volta è stato attratto dalla storia ricca di sfaccettature e di interrogativi sui  confini tra fanatismo, autentica religiosità e misticismo. Il ruolo della protagonista di Blessed Virgin è stato affidato all’attrice belga Virginie Efira che sarà affiancata da Charlotte Rampling; le riprese non si  terranno però nei  luoghi degli eventi, ma nelle suggestive cittadine di Montepulciano e San Quirico d’Orcia, non di rado utilizzate come set cinematografici. D’altra parte la Toscana, per la varietà degli ambienti naturali e per la ricchezza del patrimonio artistico, viene scelta spesso sia per serie televisive che per film. Per fare qualche esempio basta ricordare La vita è bella, Camera con vista,  Oci ciornie, Amici miei; e ancora le commedie di Nuti, Pieraccioni e Panariello fino al recente La pazza gioia di Paolo Virzì e ai Delitti del Barlume, serie  tratta dai fortunati romanzi di Marco Malvaldi, le cui riprese stanno per iniziare all’isola d’Elba.