Di Arianna Marziali
La poesia è donna da sempre, dalle sue origini: già nell’antica cultura greca, è stata utilizzata dalle donne per parlare di loro stesse e della propria condizione di vita, il linguaggio poetico si è dimostrato quello che più si addice all’universo femminile perché fortemente simbolico ed evocativo. La poesia può parlare di amore senza doverlo nominare, può trattare di libertà senza dover dichiarare di esserne privati, può raccontare del coraggio e della forza senza doverli ostentare. La poesia è donna perché è un linguaggio per tutti, caldo e accogliente come il ventre materno ma, allo stesso tempo, difficile da cogliere nella sua profondità, perché richiede coraggio: il coraggio di immergersi negli abissi della propria anima.
Il mondo moderno ha bisogno più che mai di poesia per sensibilizzare gli animi e per metterci in condizione di saper ascoltare noi stessi e gli altri. Questo è il grande dono che ci viene offerto oggi da una giornalista italiana, Antonella Sinopoli, direttrice della testata giornalistica on-line “VOCI GLOBALI”https://vociglobali.it, attraverso il progettoAfroWomanPoetry.
Si tratta di un progetto che ha come obiettivo raccontare l’Africa “delle donne” attraverso la voce delle donne che utilizzano la narrazione poetica. Si è partiti dal Ghana, Paese dell’Africa sub-Sahariana, dove le donne rivestono ruoli di spicco nel mondo politico, economico e sociale ma dove le tradizioni culturali e le condizioni socio economiche delle classi meno abbienti hanno ancora un peso determinante rispetto alla questione della parità di genere. E Il Ghana è tra l’altro anche il Paese dove, Antonella Sinopoli, l’ideatrice di AfroWomenPoetry vive. Il Paese successivo è stato il Togo.
L’ambizioso obiettivo dunque è quello di raccontare la storia delle donne di diversi Paesi dell’Africa sub-Sahariana, per poter dar voce a tutte coloro che sono state bersaglio di violenza, private dei loro diritti, vittime di pregiudizi legati alla società maschilista di appartenenza o derivati dall’arrogante e supposta superiorità della civiltà occidentale. Ma ci sono anche storie di riscatto, di forza, di emancipazione.
La descrizione del progetto, la formazione dello staff e la divulgazione delle opere è affidata al sito internet https://afrowomenpoetry.net/it nel quale vengono presentati i video delle poetesse mentre interpretano i loro poemi, sotto la schermata del video è possibile leggere i versi della poesia tradotti in lingua italiana, dagli originali inglese o francese. Attraverso il menu possiamo ritrovarci a curiosare nel backstage durante le riprese delle interpreti, leggere le interviste fatte all’ideatrice del progetto o gli articoli inerenti il progetto stesso. Ed è proprio grazie al sito che abbiamo la possibilità di cogliere la magia delle parole di questi testi attraverso la voce di coloro che gli hanno dato vita.
Le poetesse, protagoniste di AfroWomanPoetry, sono state raggiunte nei contesti a loro familiari all’interno delle proprie comunità di appartenenza, si è creato tra loro e le giornaliste di Voci Globali, arrivate lì per filmare le loro interpretazioni, un clima di fiducia ed empatia che ha reso possibile una comunicazione autentica. Le artiste coinvolte nel progetto sono tutte molto diverse tra loro, per classe sociale, appartenenza culturale e territoriale, molte di loro sono note perché hanno già pubblicato oppure ricoprono ruoli importanti in ambito politico, accademico o sociale.
Le autrici che, ad oggi, hanno partecipato al progetto interpretando i loro scritti sono donne originarie del Ghana e del Togo, come dicevamo. Analizzando le loro poesie possiamo già trovare delle differenze circa i temi trattati e la modalità con cui vengono affrontati: le donne del Ghana mostrano di possedere una capacità espressiva più diretta e sembrano godere di una maggiore libertà; le donne del Togo a volte sono più intimiste e utilizzano una maggiore cautela non tanto nel trattare tematiche sociali quanto politiche. In tutte comunque c’è chiarezza e coraggio nell’affrontare temi come la violenza, i pregiudizi sociali, la voglia di affrancamento. Questo già ci dà un’idea della variegata realtà culturale dell’Africa e di quanto donne che hanno vissuto vite diverse tra loro abbiano, comunque, raggiunto un alto grado di consapevolezza rispetto al mondo che le circonda.
AfroWomanPoetry ci dà la possibilità di comprendere quante cose accomunino le donne in quanto appartenenti allo stesso genere: nonostante le diverse coordinate geografiche c’è un “fil rouge” che unisce i nostri percorsi di donne e che ci ha portato a lottare per affermare chi siamo e cosa vogliamo, e per liberarci dalle catene di una società che è ancora oggi fortemente patriarcale e maschilista, da qualsiasi latitudine la si voglia osservare. Ora attendiamo le prossime tappe, molto presto il sito avrà esponenti dell’arte poetica femminile di altri Paesi del sub-Sahara.