Azioni od Obbligazioni?

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È da qualche decennio ormai che quasi quotidianamente attraverso i mezzi di informazione sentiamo spesso parlare, in ambito finanziario, di obbligazioni ed azioni. Ma di cosa si tratta? Sono due strumenti finanziari verso i quali l’investitore/investitrice può orientarsi per ottenere un rendimento dai propri risparmi. Ambedue vengono emesse da aziende, banche, Stati etc.  che operano nei mercati finanziari ma hanno caratteristiche e rischiosità completamente diverse l’una dall’altra.

Le obbligazioni sono titoli cosiddetti di “debito”, cioè emessi per finanziarsi. Sottoscrivere un’obbligazione significa quindi prestare i propri soldi a una azienda (banca o Stato) per un certo periodo di tempo (di solito 3 – 5 – 10 anni) e questa si impegna a riconoscere a sottoscrittori e sottoscrittrici un interesse  stabilito e al rimborso del capitale prestato a scadenza. Se l’interesse riconosciuto non varia nel corso della durata l’obbligazione è a tasso fisso, altrimenti parliamo di obbligazioni a tasso variabile. Ci sono poi titoli obbligazionari detti “zero coupon” che non hanno interessi periodici ma vengono pagati alla scadenza insieme al rimborso del capitale.

Un elemento molto importante all’atto della sottoscrizione di un’obbligazione è una attenta e precisa valutazione sulla solidità economica di coloro ai quali vengono prestati i nostri risparmi,  cioè tenere conto del cosiddetto “rischio emittente” assumendosi il quale si è consapevoli che il rimborso del capitale a scadenza non è garantito.

È il caso, ad esempio, delle obbligazioni subordinate che riconoscono un tasso di interesse più alto ma in caso di default (cioè di fallimento) dell’emittente, sempre che questa sia solvibile, vengono rimborsate dopo i creditori privilegiati e dopo i possessori delle obbligazioni ordinarie

Le azioni invece rappresentano un titolo di partecipazione all’impresa. Ciò significa che acquistando un’azione si acquista una quota dell’azienda cioè si entra nel capitale di rischio. Quindi chi sottoscrive acquisisce il diritto al voto in assemblea, al controllo sulla gestione dell’impresa ed elemento importante ha diritto ad incassare i dividendi, cioè una parte degli utili qualora venissero distribuiti. Ma proprio perché si entra nel capitale di rischio dell’Azienda se questa è florida ed incrementa gli utili, il valore delle azioni sottoscritte crescerà ed anche la quantità dei dividendi distribuiti all’azionista sarà maggiore. In caso invece di difficoltà o di crisi il capitale potrebbe ridursi e, in caso di default, il valore dell’azione addirittura potrebbe azzerarsi. In questo caso azionisti e azioniste non avrebbero diritto alla restituzione del capitale investito. Ancora di più quindi, nel caso di azioni, andrebbe fatta un’analisi tecnica precisa e attenta circa i bilanci, le prospettive, le opportunità.

Sia per quanto riguarda le azioni che le obbligazioni va poi tenuto presente tanto il fattore concentrazione, evitando di concentrare su un unico emittente le proprie scelte finanziarie, quanto il proprio profilo di rischio legato alle aspettative di rendimento.

Viste quindi le complessità insite nella scelta, chi investe ha a disposizione  altri strumenti finanziari sui quali orientarsi, sia obbligazionari che azionari,  che hanno al loro interno una molteplice diversificazione e  delegano a un  gestore e a specifiche figure professionali una scelta più razionale ed efficiente.