ITALIA – Disastro ecologico a Bari: amianto tra le macerie della Bruscella

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Il disastro all’azienda di fuochi d’artificio Bruscella, che ha già provocato la morte di dieci persone, potrebbe essere anche di tipo ambientale. L’Arpa Puglia ha effettuato un sopralluogo per verificare la possibile presenza tra le macerie di materiale inquinante ma per il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, si tratterebbe di una certezza. Il primo cittadino infatti parla senza mezzi di termini di amianto.

“L’esplosione ha mandato in frantumi l’amianto che copriva i depositi. Sì, l’altra questione aperta è proprio quella dell’amianto – dice Magrone in un’intervista rilasciata a La Gazzetta del Mezzogiorno – una morte consegnata al futuro. L’esposione ha fatto volare i tetti e le coperture di amianto, frammentando l’eternit che rivestiva i depositi. I detriti si sono sparpagliati nelle campagne. Lo abbiamo detto all’Arpa, alla Regione e ad altri organismi, è assolutamente necessario bonificare la zona. Il profondo dolore collettivo fa dimenticare aspetti che però vanno subito agganciati e affrontati”.

Quella relativa all’amianto è una questione delicatissima che attanaglia la terra di Bari a tutto tondo. La più grande emergenza ambientale degli ultimi anni. Meno di due settimane fa abbiamo documentato la gravissima situazione di Gioia del Colle con l’amianto sui tratturi dell’Acquedotto. A marzo, in zona Santa Fara a Bari, gli agenti del Corpo Forestale riscontrarono la presenza di svariate tonnellate di amianto e rifiuti speciali su circa due ettari di suolo.

Anche i cittadini di San Girolamo preoccupati dalla massiccia presenza di amianto in un terreno tra la via principale del quartiere, Strada San Girolamo, e via Costa, sede dell’ex scuola Duse. Da qualche mese, dicono, l’area è in evidente stato di abbandono. A denunciarlo in modo dettagliato è il presidente dell’associazione Sos Città, Danilo Cancellaro.

“Il materiale tossico è stato ricoperto, senza nemmeno troppi accorgimenti, con semplici buste di plastica mantenute con pezzi di pietra – dice Cavallaro – quando in realtà andrebbero completamente sigillati per evitare diffusioni. Poi sono abbandonate lì, esposte a tutti i tipi di condizioni climatiche: piogge, afa, sole, umidità. Tutti agenti che possono provocare dispersione di amianto nell’aria e conseguente inalazione dello stesso da parte dei cittadini. Bisogna ricordare all’amministrazione comunale che esattamente a 50 mt dal terreno vi è un’altra scuola comunale, il Costa, nonché di fronte, un’altra ancora, la E28, e a qualche centinaia di metri, ancora un’altra, ovvero la nuova Duse. Senza considerare la piazza, la casa di riposo e le centinaia di abitazioni”.

“L’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore all’Ambiente, devono garantire la bonifica e la messa in sicurezza dell’area – rincara Dino Tartarino, vicepresidente dell’associazione – altrimenti saremo costretti ad avanzare una denuncia alla Procura della Repubblica per danni ambientali, con il sostegno coeso e forte di tutti i cittadini di San Girolamo”.