La Chiesa al passo con i tempi: l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII

0
1944
image_pdfimage_print

Quando la Rivoluzione industriale è già andata pienamente a regime, è ora che anche la Chiesa cattolica prenda posizione. E non può non farlo, trattandosi della potenza più influente del mondo sul piano culturale, soprattutto in Europa (ma in realtà anche in America). Nel nuovo contesto sociale è palese l’ingiustizia dello sfruttamento, e nessuno può più far vinta di non vedere.

In un primo momento la Chiesa era stata ostile alla modernizzazione della società europea e alla conflittualità sociale che ne derivava, vedendo in pericolo la propria supremazia morale a causa di subbugli e novità difficilmente controllabili. Ma, volendo o non volendo la realtà è destinata a evolversi, e a lungo andare la Chiesa non può fare altro che accettarlo, rischiando altrimenti di essere tagliata fuori dalla società stessa.

Nel 1891, quando l’Europa è già pienamente industrializzata e non è possibile tornare indietro, Papa Leone XIII (in copertina) pubblica l’enciclica intitolata Rerum Novarum (Delle cose nuove), titolo tanto significativo quanto ambiguo. Il Pontefice accetta i cambiamenti ma cerca di limitarne gli eccessi. 

Foto 1. L’enciclica Rerum Novarum

Nel testo si condannano sia lo sfruttamento che la lotta di classe. 

La Chiesa è contraria al Socialismo e riconosce il diritto alla proprietà privata ma di ognuno e non solo di pochi, al tempo stesso però condanna lo sfruttamento e non si identifica con le classi padronali e conservatrici, sostenendo la necessità di una collaborazione tra capitalisti e classi lavoratrici: è compito dello Stato prendersi cura del benessere degli operai, mancando di adempiere a tale compito si offende la giustizia sociale e la dignità umana.

Scendendo nel concreto, a partire da questo momento nasce il movimento cristiano-sociale e sorgono numerose associazioni cattoliche di propaganda antisocialista ma al tempo stesso di aiuti agli operai e alle persone indigenti: così i cattolici mettono in atto una propaganda controrivoluzionaria più efficace di leggi speciali e polizia ma realizzano anche un sistema di tutela sociale più efficace di quello statale praticamente inesistente.

Foto 2. Schema di date

CONDIVIDI
Articolo precedenteI fondi comuni di investimento
Articolo successivoPasseggiata nel Padule
Andrea Zennaro, laureato in Filosofia politica e appassionato di Storia, è attualmente fotografo e artista di strada. Scrive per passione e pubblica con frequenza su testate giornalistiche online legate al mondo femminista e anticapitalista.