Giovanissime inventrici ecologiche: dalla pioggia energetica alla degradazione naturale delle plastiche

Sono cresciuta con una mamma che spesso mi regalava anche dei libri: una volta fu capace di trovarne uno in cui la protagonista, scritta a lettere enormi sulla copertina rigida, si chiamava come me! Tutti mi sono stati molto utili e uno lo è stato in particolare, quello nel quale c’erano consigli di bellezza naturali tra cui la raccolta d’acqua piovana usata come detergente per il viso. Ho i miei dubbi che oggi si possa seguire tale consiglio …

1. Reyhan Jamalova

Reyhan Jamalova, una giovane ragazza indiana di 15 anni, però, ha pensato di utilizzare la pioggia per la bellezza del nostro Pianeta: ha trovato, infatti un metodo per produrre energia elettrica in modo rinnovabile e pulito e dalla sua idea è nata la start-up Rainergy. Il dispositivo nella parte superiore ha un secchio che raccoglie l’acqua piovana e la versa in un serbatoio collegato a un generatore attraverso il quale viene fatta scorrere l’acqua per generare energia elettrica, immagazzinata successivamente in una batteria in modo da poterla usare anche quando non piove. 

Per le famiglie dei Paesi particolarmente piovosi come la Malesia, l’India, l’Indonesia e le Filippine, Rainergy potrebbe essere una fonte eccezionale di luce ed energia, tra l’altro, con una produzione di anidride carbonica inferiore rispetto ad altre fonti rinnovabili, anche perché raccogliendo energia dalla pioggia si è in grado di produrre un quantitativo di elettricità pari a 3626 kWh in un anno, quasi sufficienti per il 92% al bisogno di una casa.

2. Miranda Wang

Un altro ‘trattamento di bellezza’ viene da un’altra giovane di origini cinesi, Miranda Wang, che ha trovato il modo per degradare la plastica ottenendo dei prodotti utilizzabili per molte applicazioni. Quindi, dopo i famosi bruchetti ed enzimi mangiaplastica, attraverso un catalizzatore che permette una reazione a pressione atmosferica e a temperature non troppo alte è possibile decomporre la plastica e la società americana da lei cofondata, la BioCellection, ne darà una dimostrazione il prossimo ottobre convertendo in tre mesi 17 tonnellate di rifiuti di plastica in 6 tonnellate di sostanze chimiche di valore.  

… E che bello per la natura!