ITALIA – Invito a Chioggia. Con le donne chioggiotte tra rive, calli, ponti – parte seconda

di Gina Duse e Giulia Penzo

Riprendiamo la nostra passeggiata lungo le strade di Chioggia riscoprendone le tracce femminili. Attraversiamo il corso lasciando il Municipio della Città sulla nostra destra e, sulla sinistra, la Chiesa-Pinacoteca della SS. Trinità, dove nel 1821 Antonio Rosmini ricevette l’ordinazione sacerdotale.

1.IMPAGINE_vista canal vena da ponte di vigo

Salendo il piccolo ponte possiamo godere della vista del Canal Vena, che attraversa la città, e così percorrere la riva per arrivare in Calle Santa Caterina, dove si trova il complesso di Santa Caterina – che comprende la chiesa ed il convento – risalente alla fine del Quattrocento.

2.IMPAGINE_CAMPO S CATTERINA

Nel convento furono ospitate per lungo tempo le monache di Sottomarina, dopo la distruzione del loro monastero avvenuta durante la “Guerra di Chioggia” del 1379-1380.

Essendo diocesi, la città si è sempre caratterizzata per la presenza di numerose istituzioni religiose. Nel XVIII secolo si contano ben quattro conventi femminili. Alba Fattorini, Crocefissa Duse, Gertrude Grassi, Deodata Lisati… molte figlie delle famiglie più in vista della città divennero badesse. I discorsi per la loro vestizione ci lasciano immaginare i vissuti di queste giovani donne.

3. IMPAGINE_Particolare complesso Santa Caterina

Proseguendo verso Piazzetta Vigo (la parte finale della città), dopo Calle Santa Caterina, incontriamo Calle Duse, dove visse la famosa attrice Eleonora Duse. La città di Chioggia le ha dedicato un busto bronzeo nella sala del Consiglio comunale, una lapide nell’omonima calle, e l’intitolazione di un’arena, spazio teatrale all’aperto a Sottomarina.

4.IMPAGINE_Calle Duse

Eleonora Duse, attrice simbolo del teatro moderno, nasce in un albergo di Vigevano nel 1858 durante una sosta della compagnia teatrale dei genitori chioggiotti, che come tutti i teatranti dell’ottocento si spostavano di città in città. A pochi mesi di vita Eleonora, durante le pause delle tournée dei genitori, abita a Chioggia. Molte sono le testimonianze della sua presenza nella nostra città, comprese le memorie della stessa attrice che a cinque anni recita a Chioggia nel Coriolano di Shakespeare. Calcò con grande successo i palcoscenici di tutto il mondo e si spense a Pittsburgh il 21 aprile 1924 nel corso di una lunghissima tournée negli Stati Uniti. È sepolta ad Asolo, in provincia di Treviso, come da sue volontà. Pur amando Chioggia, Eleonora non volle ritornarvi. Abbracciare lo sperimentalismo, come lei aveva fatto, mettendosi continuamente in gioco, comportava un sacrificio: prendere simbolicamente le distanze da quelle radici che l’avrebbero legata alla tradizione.

Da Calle Duse ci dirigiamo verso il ponte che ci riporta nel Corso del Popolo. Lo sguardo è subito catturato dall’orologio più antico del mondo, collocato sulla torre di S. Andrea.

5.IMPAGINE.Lina Merlin, Chioggia (VE) foto di Giulia Penzo, 8 marzo 2015

In zona Vigo, non passa inosservata neanche la targa d intitolazione della piazzetta a Lina Merlin (1887-1979), antifascista, senatrice e costituente della Repubblica. Chioggia ha voluto ricordarla nella Giornata della donna 2015 per l’affetto dimostrato alla città.

È questa infatti la città della sua famiglia e dei suoi primi anni, quindi luogo della formazione interiore e del carattere, come ricorda in pagine notevoli della sua autobiografia La mia vita. A Chioggia Lina è stata consigliere comunale nel periodo 1951-56: nelle sue interpellanze e interventi in consiglio comunale ha privilegiato le problematiche sociali, la casa, la pesca, la biblioteca e il ricordo di personaggi chioggiotti come Giuseppe Veronese. A Chioggia ha partecipato a numerose iniziative di carattere politico e culturale e vi ha dimorato in periodi di riposo in età avanzata. Il legame mantenuto e coltivato nel tempo è documentato in due lettere allo scrittore Marino Moretti del 1961-2.

6. IMPAGINE_Otilla Monti 

Raggiunta la piazzetta Vigo, punto d’imbarco per Venezia, possiamo ammirare la lapide scoperta il 25 aprile di quest’anno, sulla facciata dell’abitazione della partigiana Otilla Monti Pugno (1902-1978).

La figura di Otilla è stata ricordata con tutti gli onori nel 70° della Liberazione. Con lei si è iniziato a scrivere la storia della Resistenza chioggiotta al femminile. Anche a Chioggia si sono riscontrate quelle forme di partecipazione spontanea e organizzata, a livello istituzionale e in modi semi-informali, che le storiche da qualche tempo hanno incluso nel concetto di Resistenza. Otilla nasce a Santarcangelo di Romagna, il padre ferroviere è orientato verso idee socialiste e anarchiche. Otilla condivide con lui e con i fratelli l’interesse per la politica, subisce le angherie dei fascisti. Arriva a Chioggia insieme al marito – tecnico del cementificio locale- e alla figlioletta Lucia, ma rimane presto vedova. Non si perde d’animo. È la prima donna chioggiotta ad aderire alla lotta di Liberazione. Nella sua casa ospitò il Comando del Comitato Nazionale di Liberazione di Chioggia negli anni 1943-45. Dopo la guerra, fu per oltre dieci anni direttrice dell’ex ONMI (la maternità): “la migliore Direttrice del Nord Italia”, si disse di lei. Il carattere indomito di Otilla emerge da un episodio raccontato dalla figlia. Iniziata la guerra fredda, Otilla conobbe la prigione. Accusata di non avere consegnato tutte le armi, dovette presentarsi al carcere di Venezia. “Per andare lì indossò il suo più bel completo di color bianco”.

7.IMPAGINE. ISOLA MORIN

Dallo stesso punto si può avvistare l’isola Morin, sede un tempo dei cantieri Baldo, oggi di una darsena. Il luogo è associato alla figura di Carmen Baldo Morin (1887-1975), il cui ricordo come benefattrice è ancora vivo in città e ispira associazioni che, sul suo esempio, lavorano nel sociale. Carmen, infatti, fondò e diresse una casa di accoglienza per i ragazzi poveri della città, ricavata in uno squero dell’isola, provvedendo al loro sostentamento con i propri mezzi e con offerte che andava a raccogliere personalmente.

8.IMPAGINE.Lapide Baldo

La generosità di Carmen fu ricompensata nel 1941. Una giuria formata dai sette giornalisti più importanti del momento le attribuì il “Premio della notte di Natale”. Il concorso, ideato e finanziato dall’industriale Angelo Motta, mirava a selezionare gli atti di bontà più significativi tra i tanti segnalati in tutta Italia. Nella sezione “Amor di madre luce del mondo” rientrò anche “la signorina Carmen Baldo di Chioggia”, quale “madre di bambini non suoi”. “Una benedizione del cielo”, scrive la Baldo sul suo diario, ascoltando alla radio della vincita di 4000 lire.

A Carmen Baldo Morin, donna educatrice chioggiotta, è stata intitolata una Scuola Statale dell’infanzia.

Il nostro itinerario in compagnia delle donne di Chioggia si conclude con la veduta sulla laguna che si gode dal ponte di Vigo.

9.IMPAGINE.vista ponte da vigo

Lo specchio d’acqua, comunicante con il mare attraverso la vicina bocca di porto, è stato immortalato da molti pittori dell’Ottocento. Tra tutti, Mosè Bianchi che, con la sua Traversata in laguna (1885), ha fissato l’immagine della chioggiotta nella veste più autentica di donna da mare, alla guida della barca.

10.IMPAGINE_traversata_in_laguna

Figura centrale nella cultura marinara chioggiotta, la donna è stata fattore di coesione sociale e familiare, e valido supporto nelle attività lavorative –fattura delle reti, trasporto di derrate alimentari ai mercati, economica amministrazione delle risorse familiari e disbrigo degli affari durante l’assenza dei mariti. Le abilità da vogatrice furono coltivate, per necessità, dalle donne della vicina Sottomarina. Al museo Correr di Venezia si conserva il ritratto di Maria Boscola da Marina con in mano le bandiere vinte nelle regate per donne ( 4 primi premi e un secondo) nel periodo che va dal 1740 al 1784. Maria rimane il simbolo del riscatto femminile dalle costrizioni del tempo e della società. Ai nostri giorni alcune chioggiotte sono diventate armatrici.

Wettruderin Maria Boscola / Gem.1784 - Boat Racer Maria Boscola / Paint./ 1784 - Maria Boscola/Rameuse/Venise/Peint. 1784