Venezia – A Cà Rezzonico in mostra i nudi di Giulia Lama
In uno dei più famosi palazzi veneziani, Cà Rezzonico, martedì 23 maggio, si è svolta la Conferenza inaugurale della mostra dal titolo Giulia Lama. Nudi.
Nello splendido salone da ballo gremito di persone, Vittoria Surian, presidente dell’associazione culturale Eidos Venezia e artefice del progetto …Eppur ci sono! Tre donne intorno al… Settecento veneziano: Luisa, Giulia, Maddalena, ha spiegato come questo progetto intenda dare risalto al lavoro di donne che, inserendosi nell’ambiente culturale del tempo, hanno onorato nei secoli le Arti a Venezia, e ad alcune di queste donne, ma noi sappiamo che sono molte, dice ancora Vittoria Surian, l’associazione intende prestare attenzione insieme a tutte le persone che vogliono collaborare, poiché nonostante la raggiunta uguaglianza giuridica tra i sessi, si è ancora molto lontani dal conoscere ciò che le donne sapienti hanno fatto, detto, scritto, dipinto, musicato. Lo scopo è che questo sapere venga analizzato, studiato, approfondito per dare soprattutto ai giovani e alle giovani quella base culturale indispensabile per costruire il futuro. Per questo, chiediamo che in questo museo venga colmata l’assenza delle artiste, dice ancora Surian, che così presenta al pubblico, in chiave di politica pubblica da perseguire, il suo Manifesto per la presenza delle artiste nei Musei.
La Conferenza inaugurale, con Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, Alberto Craievich che ha curato anche la mostra e Daniele D’Anza, vede la presentazione di un’artista completa, Giulia Lama, nata il 1° ottobre 1681, con aspetti ancora da scoprire.
Foto 1. Sala degli Arazzi
Giulia è figlia d’arte – il padre Agostino era pittore, mercante d’arte e perito – e ha uno stile autonomo rispetto agli altri pittori contemporanei, dipinge con carattere e toni chiaroscuri forti. Oltre a dipingere ritratti, le vengono commissionati quadri a carattere religioso per Santa Maria dei Miracoli e per la scuola di San Teodoro, le viene commissionata inoltre la pala per l’altare maggiore di Santa Maria Formosa e molte altre opere. Commissioni che infastidiscono gli altri pittori che la vedono una concorrente, anche se non fu mai iscritta alla Fraglia veneziana, suscitando invidie e maldicenze, tanto da far scrivere all’abate Antonio Conti: “La povera donna è perseguitata dai pittori ma la sua virtù trionfa sui suoi nemici”. Giulia, che vive nello stesso periodo della più famosa pittrice Rosalba Carriera, si cimenta anche nella miniatura con ottimi risultati.
Quelli in mostra nella Sala degli Arazzi di Cà Rezzonico, sono dodici splendidi studi di nudo tratti dal vero realizzati dall’artista e sono parte di una più ampia raccolta di sue opere grafiche, appartenenti al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr. Sono corpi nudi studiati, analizzati, interiorizzati, restituiti sulla carta da disegno con il tratto in gessetto rosso o nero, con lumeggiature di gesso bianco, che esprimono vitalità e forza. Osservarli non lascia indifferente.
E’ un’occasione da non perdere questa mostra, che sarà visitabile fino al 3 settembre, perché i disegni, patendo l’esposizione alla luce, possono essere messi in mostra solo ogni cinque anni.
Ma Giulia Lama, oltre ad essere pittrice e aver studiato matematica, è anche poeta e la troviamo inserita nella raccolta di Luisa Bergalli del 1726, Componimenti poetici delle più illustri rimatrici di ogni secolo; è inoltre una ricamatrice eccellente con i cui proventi, oltre a quelli della pittura, si mantiene facendo vita ritiratissima.
La presenza di Giulia Lama nella toponomastica si attesta nel comune di Napoli che, dimostrando rara attenzione all’arte “oltre confini”, le intitola una via nel 2014.
Intitolazione a Napoli. Foto di Giuliana Cacciapuoti
Oltre a Giulia Lama, spentasi il 7 ottobre 1747, questo progetto prevede, il 12 giugno, la presentazione di Luisa Bergalli, scrittrice e poeta, e Maddalena Lombardini, compositrice di fine Settecento. In questa occasione la musicista Paola Pezzolo dirigerà un trio di violini su musiche composte da Maddalena Lombardini, della quale quest’anno ricorre il bicentenario della morte.
Alla mostra Eidos ha abbinato la stampa del catalogo dei nudi in mostra nella Collezione Artemisia in cinquecento copie.
Per informazioni: http://carezzonico.visitmuve.it/category/it/mostre/mostre-in-corso/